venerdì, febbraio 19, 2010

Cara Milano...



Cara Milano:

Ora che non cammino più sulle tue vie, ora che ti penso, in silenzio, ora che vago tra i miei pensieri, mi manchi. Mi manchi un pochino. Quanti momenti di felicità e pianto. Quanti sguardi furtivi nei dintorni di Porta Romana. Quante notti pensando al domani. Quante serate perse in piazza Piola, o in Porta Ticinese. Quanti sguardi fissi sui Navigli. È vero, forse sei triste e caotica, come me. Magari sei solo una mamma a chi hanno rubato i suoi figli, e cerca, disperata, di recuperarli tra una massa di sconosciuti.

Sei come quel saluto di quel ragazzo dell’Atm che mi disse “buongiorno” quando camminavo verso la fermata del tram. Un saluto perso col vento. Magari non sei la verità, come cantano gli Afterhours. Infondo, sei stata vestita d’ipocrisia. “ci saranno soldi per forza a Milano”- ho sentito dire qualche volta. La realtà è che corri. Scappi. Voli.  Fermati. Guardati bene. Sei bellissima. Una donna giovane e matura. Non devi dare spiegazioni a quelli che ti insultano. Che ti trattano male. Devi solo aver pazienza.

Con te, ho imparato cos’è la vita. Cos’è essere felice o piangere col cuore. Mi hai fatto capire che la vita va vissuta e non sognata. Che non ci si deve arrendere mai. Che per molti colpi che ti diano, molti insulti che ricevi, il tuo cuore è in piedi se lo vuoi. Ho imparato a crescere. Ad essere più matura, anche se dentro di me si nasconde ancora un po’ una bambina.

“Sei veramente innamorata di Milano”- Mi sono sentita dire. Sì, in effetti, mi sono innamorata di te. Perché mi hai dato tutto.  Non so se aspettavi qualcosa da me, non so se certi incontri sono stati un caso o se significavano qualcosa, così come la prima volta che dissi “Sa vedom” anziché ci vediamo.

Forse sì. Forse ho preso qualcosa di te. Del tuo modo di parlare e di essere. Sembro un po milanese, mi dicono gli emiliani, i veneti, i liguri. La verità è che ho solo imparato a portarti nel cuore, da marzo 2007. I ragazzi passano e spariscono. Tu ci sei sempre e non mi lasci mai, come se mi avessi addottata. Come se ormai fossi anche io una tua figlia.

Ti voglio bene.

Anahí

 
Contrato Coloriuris