mercoledì, maggio 19, 2010

I mezzi a Vigo

Stato: Pensierosa
Canzone: Giovanni d'Anzi- Lassa pur che el mund el disa

Alcuni mesi fa ero a Milano. Felice. Saltavo di metro in autobus e di autobus in tram. Correvo. Anzi, volavo. Non pensavo molto, solo facevo quello che sentivo che dovevo fare. Mi ricordo del mio commento quando ero tornata la prima volta dopo una settimana a Milano. Qualcuno mi aveva chiesto: “Cosa ti manca di Milano??” E rideva quando avevo risposto che mi mancava molto la metropolitana. La metro di Milano, che tante volte ho preso ormai....

...E continua a piacermi la velocità di Milano. Anche se ogni volta che torno a casa continuo a scoinvolgermi per il colore degli autobus di Vigo, verde chiaro. Qua però, se ho tempo mi muovo a piedi. Alcune linee hanno frequenze di dieci minuti, però la maggior parte hanno frequenze tra 20 e 60 minuti, il che è scomodo. In compenso, alcuni autobus vanno agli stessi posti. Esempio, se io vivo nel Calvario (così si chiama il mio quartiere)e voglio andare a Cabral, posso prendere l’autobus 11, oppure il 15 A. Un caso a parte sono gli autobus notturni, che funzionano solo il fine settimana e hanno frequenze terribili. Insomma, funzionano come el cù.



Mi ricordo quando il mio ex era disperato per gli orari d’estate dell’ATM. Io direttamente, gli ridevo in faccia perché mi mi sembrava una lamentela assurda. “Fossi a Vigo!”- Avevo risposto, tosta. Mi divertiva vederlo in crisi per dover aspettare solo sei minuti.

Gli autobus di Vigo, quando ero piccola, erano diversi a come sono adesso. Sembra che all’inizio fossero blu, poi sono cambiati al rosso, in 1986 (la foto l’ho presa dal sito della compagnia) per finalmente prendere il colore verde e bianco in 1994, colore col cui circolano oggi. Poi sono apparsi nuovi servizi, bus notturni, bus turistici, e abbonamenti... Anche i codici di educazione civica sono cambiati nei trasporti. Ricordo quando ero piccola, e mia madre mi faceva alzare se entrava una persona anziana nell’autobus (che mi dava davvero fastidio) o dare il buongiorno ai conducenti quando salivo. Sono regole non scritte di educazione, che molti giovani hanno perso oggi, e che io invece ho continuato a compiere, sia a Vigo, che a Milano, o in qualsiasi altro posto che mi trovassi, insomma.



Una cosa che non mi piace è che il prezzo dei biglietti a Vigo sale ogni anno. Prima costava meno di un Euro. Poi è salito fino all’euro, pensavo che si sarebbe fermato lì, invece no, invece tutti gli anni sale di qualche centesimo e oggi costa 1,16. Con l’abbonamento, la tariffa normale è di 80 centesimi.

A volte mi chiedo com’era la Vigo dei miei nonni, o dell’infanzia di mio padre. Tra gli anni 1914 e 1967, Vigo era una città di tram, spariti dopo una forte crisi della ditta, e gli alti prezzi per l’epoca.




Ovviamente, Vigo anche conta col suo piccolo aeroporto, il suo grande porto, e la sua stazione di treni, stazione alla quale non è arrivata ancora l’alta velocità, purtroppo.Arriverà in teoria verso 2012. È da anni che si parla di un possibile metro a Vigo che non arriva mai, e non so fino a che punto è viabile se si parla proprio dell’entroterra di Vigo, visto che alcune zone della città sono costruite sopra canali d’acqua. Infatti in alcune zone è stato anche difficile edificare. Si parla anche da alcuni anni, di nuove linee aeroportuarie. Una delle possibili era Milano, ma purtroppo lo so che non la metteranno mai e continuerò a partire da Porto.

Il porto anche offre alcune linee di passeggeri, che partono verso altre popolazioni costiere della provincia e verso le isole, in estate.

Dal mio punto di vista, a Vigo mancano ancora molte infrastrutture. Ma per il nostro governo, sembra che la città continua ad essere una città di terza classe, quando poteva essere una fortissima potenza.

 
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