sabato, dicembre 11, 2010

NO allo spot della Rai

DICIAMO TUTTI INSIEME "NO" ALLO SPOT DELLA RAI SUI DIALETTI!!!!

Ricordiamo a tutti che sono lingue vive, che hanno bisogno di essere studiate e protette come in altri paesi.

Qua avrete piu dati sui motivi della protesta

http://linguedialetti.splinder.com/post/23717285/lannunciato-tormentone-rai-per-il-canone-lo-spot-in-tanti-dialetti-e-i-fratelli-ditalia-e-noi-siamo-sempre-figli-unici

domenica, novembre 28, 2010

La Linea



Conoscete a questo simpatico personaggio di animazione?

Si chiama La Linea, ed è un personaggio creato in 1969 da Osvaldo Cavandoli e doppiato por Carlo Bonomi. Inizialmente fu creato per diverse campagne pubblicitarie. Finalmente divenne un personaggio di animazione riconosciuto da molti, ma la sua lingua è conosciuta da pochi.

Ho letto su molti fori e videi, discussioni sulla lingua in cui parla: Inglese? Francese? Italiano? Ungherese? Spagnolo? Una lingua inventata? Invece no.

È una lingua che conosco bene, visto che la misteriosa e dimenticata lingua è il milanese :)

domenica, ottobre 31, 2010

Camminando..


Stato- Innamorata
Canzone-Ligabue: il mio pensiero

Voglio scappare.

Guardo il tetto sopra di me, le pareti che si chiudono ai miei fianchi. Sento la pressione che mi colpisce la testa. Prendo le chiavi di casa, ma lascio dietro i telefoni. Mi porto con me qualche soldo e la carta dell’autobus. Esco, senza salutare, ma anche senza sapere dove mi porteranno i piedi. Cammino, con calma. La pioggia inizia a cadere su di me. Apro l’ombrello e continuo passo a passo. Sento i rumori della tempesta. Ma non importa. Non sono piu una bambina, e non mi fa paura la tempesta. L’acqua cade forte, e ogni tanto, le macchine battono l’acqua contro i miei piedi. Non sento la stanchezza, per fortuna ho messo delle scarpe comode. Anche se sì sento il freddo.

Ma è come se fossi vicino a me. È come se camminassemo man per mano. Immagino il tuo sguardo riffletto sui miei occhi. E sospiro. Sorrido, e mi conmuovo. Qualche lacrima scende sulla mia faccia, e mi rendo conto che vorrei che fossi qui.

Per un secondo, accarezzo i miei sogni milanesi, e il mio cuore batte forte. Anche se non ci sei. Ma ti sento. La pioggia cade forte, e vedo la città, leggermente allagata. Forse sono le salite e discese che fanno che l’acqua scorra.  Come le salite che mi trovo per affrontare i miei sogni e il mio destino.

Sorrido, quando penso che mi hai fatto toccare il cielo solo con le tue parole. Con la tua pazienza. Perché tu mi conosci. Non so come hai fatto, ma mi conosci. Sai cosa mi passa per la testa, anche quando sto male. Forse perché sei sincero. E nessuno lo è mai stato prima. Forse perché il tuo cuore parla veramente. E a volte sogno come si fonde la tua anima con la mia e mi rendo conto che non esisto piu io, ne te. È come se fossimo parte di una sola emozione.

Per un momento la pioggia si ferma, per ricominciare a cadere con piu forza. Il vento anche fa i suoi scherzi e cerca di rovinarmi l’ombrello, ma non ci riesce. E allora, mi ricordo di quando ho camminato sopra la neve con i miei sandali. Questo non è niente. La pioggia, il vento e la tempesta mi hanno accompagnata tutta la vita. Anche se dicono che dopo la tempesta, arriva sempre la calma. Ed io aspetto. Anche se spesso, chi aspetta che passi la mia tempesta, sei te. Perché sei come il sole che riscalda il cuore e asciuga le lacrime.

Già, 2000 km non sono niente. Solo tre ore. Ma devo ancora trovare il modo per affrontare quei 2000 km. E forse anche la forza di ricordare che tornare mi ha dato sempre la vita.

E sospiro.

È da tre ore che cammino, con una tempesta che viene e va... e sono arrivata in spiaggia. Non c’è nessuno, solo qualche persona che passeggia con il cane. Sono a sette chilometri di casa. Il buio da un colore speciale al mare e al cielo. Il vento fa che la sabbia colpisca la mia faccia. Ma non la sento. Perché ci sei te.

Tocco il mare con le mie mani. Mi sembra strano vedere la spiaggia così vuota. Quella che è così piena d’estate...
Vorrei averti qui. 



venerdì, agosto 27, 2010

Suggerimenti...

Ho bisogno di suggerimenti.

Cose da fare per distrarre la testa.


Le idee che ho non sono sufficenti.

mercoledì, giugno 02, 2010

Sono contenta

Stato- Contenta
canzone- Folkstone- Oltre il tempo

Sono contenta. A dire il vero, non so perché. Forse perché, infondo, ho motivi per sentirmi fiera di me stessa. Sono sempre stata una lottatrice e non mi sono arresa. Otto mesi in Italia hanno dimostrato che c'è qualcosa dentro di me che mi fa essere forte. Malgrado abbia ricevuto dei calci e anche se ho dovuto salire spesso su metro, autobus e treni carica con le valige. Ho studiato milanese, anche se a giorno d'oggi poca gente lo sa parlare.  Non è una semplice provocazione, perché pian piano ho sentito quella cultura come mia. Forse ho aperto strade che vedevo chiuse. Sono uscita di situazioni complicate e non ho lasciato che mi buttassero giù. Non ho tanti amici, ma quelli che ho valgono per milla. Me ne frego della gente che prende in giro ai galiziani, è solo invidia del nostro oceano e la nostra terra, invidia di quelli che abbiamo due lingue e una gastronomia di lusso. Non ho mai finto di essere un'altra. Sono io, e basta. E a chi non piaccia, può andare a quel paese. Non cerco nel mio passato se non è per correggere i miei errori o per ridere. Aproffitto di quel che ho e lotto per quello che voglio avere. Ho lasciato dietro tutti i tabù emozionali e non mi rompo la testa se una persona mi supera in età o distanza, credo che mi rompo di piu la testa con le questioni ideologiche. Perché penso, sento, sogno e vivo. Respiro.

mercoledì, maggio 19, 2010

I mezzi a Vigo

Stato: Pensierosa
Canzone: Giovanni d'Anzi- Lassa pur che el mund el disa

Alcuni mesi fa ero a Milano. Felice. Saltavo di metro in autobus e di autobus in tram. Correvo. Anzi, volavo. Non pensavo molto, solo facevo quello che sentivo che dovevo fare. Mi ricordo del mio commento quando ero tornata la prima volta dopo una settimana a Milano. Qualcuno mi aveva chiesto: “Cosa ti manca di Milano??” E rideva quando avevo risposto che mi mancava molto la metropolitana. La metro di Milano, che tante volte ho preso ormai....

...E continua a piacermi la velocità di Milano. Anche se ogni volta che torno a casa continuo a scoinvolgermi per il colore degli autobus di Vigo, verde chiaro. Qua però, se ho tempo mi muovo a piedi. Alcune linee hanno frequenze di dieci minuti, però la maggior parte hanno frequenze tra 20 e 60 minuti, il che è scomodo. In compenso, alcuni autobus vanno agli stessi posti. Esempio, se io vivo nel Calvario (così si chiama il mio quartiere)e voglio andare a Cabral, posso prendere l’autobus 11, oppure il 15 A. Un caso a parte sono gli autobus notturni, che funzionano solo il fine settimana e hanno frequenze terribili. Insomma, funzionano come el cù.



Mi ricordo quando il mio ex era disperato per gli orari d’estate dell’ATM. Io direttamente, gli ridevo in faccia perché mi mi sembrava una lamentela assurda. “Fossi a Vigo!”- Avevo risposto, tosta. Mi divertiva vederlo in crisi per dover aspettare solo sei minuti.

Gli autobus di Vigo, quando ero piccola, erano diversi a come sono adesso. Sembra che all’inizio fossero blu, poi sono cambiati al rosso, in 1986 (la foto l’ho presa dal sito della compagnia) per finalmente prendere il colore verde e bianco in 1994, colore col cui circolano oggi. Poi sono apparsi nuovi servizi, bus notturni, bus turistici, e abbonamenti... Anche i codici di educazione civica sono cambiati nei trasporti. Ricordo quando ero piccola, e mia madre mi faceva alzare se entrava una persona anziana nell’autobus (che mi dava davvero fastidio) o dare il buongiorno ai conducenti quando salivo. Sono regole non scritte di educazione, che molti giovani hanno perso oggi, e che io invece ho continuato a compiere, sia a Vigo, che a Milano, o in qualsiasi altro posto che mi trovassi, insomma.



Una cosa che non mi piace è che il prezzo dei biglietti a Vigo sale ogni anno. Prima costava meno di un Euro. Poi è salito fino all’euro, pensavo che si sarebbe fermato lì, invece no, invece tutti gli anni sale di qualche centesimo e oggi costa 1,16. Con l’abbonamento, la tariffa normale è di 80 centesimi.

A volte mi chiedo com’era la Vigo dei miei nonni, o dell’infanzia di mio padre. Tra gli anni 1914 e 1967, Vigo era una città di tram, spariti dopo una forte crisi della ditta, e gli alti prezzi per l’epoca.




Ovviamente, Vigo anche conta col suo piccolo aeroporto, il suo grande porto, e la sua stazione di treni, stazione alla quale non è arrivata ancora l’alta velocità, purtroppo.Arriverà in teoria verso 2012. È da anni che si parla di un possibile metro a Vigo che non arriva mai, e non so fino a che punto è viabile se si parla proprio dell’entroterra di Vigo, visto che alcune zone della città sono costruite sopra canali d’acqua. Infatti in alcune zone è stato anche difficile edificare. Si parla anche da alcuni anni, di nuove linee aeroportuarie. Una delle possibili era Milano, ma purtroppo lo so che non la metteranno mai e continuerò a partire da Porto.

Il porto anche offre alcune linee di passeggeri, che partono verso altre popolazioni costiere della provincia e verso le isole, in estate.

Dal mio punto di vista, a Vigo mancano ancora molte infrastrutture. Ma per il nostro governo, sembra che la città continua ad essere una città di terza classe, quando poteva essere una fortissima potenza.

giovedì, aprile 22, 2010

Quel ragazzo dell'ATM...


Stato- triste
Canzone-  Gianna Nannini- Attimo

Sono triste. Pensierosa. Sono passati mesi, ma mi ricordo. Mi ricordo di quando ero a Gratosoglio, e un giovane conducente, credo d’autobus, mi diceva, con un sorriso, “buongiorno”. Io ho risposto, anche con un sorriso. E ho proseguito per il mio percorso. Non ricordo se il conducente era di tram o di autobus, ma piu probabilmente sarà la seconda opzione. Di là passano due tram, il 3 e il 15, e la linea 79 d’autobus. E il ragazzo stava aspettando alcuni minuti prima di uscire ancora. In quel momento non ho detto altro. Perché avevo Fabio. Ma riconosco, che non ho tolto piu quel ragazzo della testa. E mi pento, di non aver aggiunto nient’altro a quel saluto.

Non lo potrei rintracciare. Sono tornata a casa. E non so perché mi ricordo di lui. Magari mi pento di non avergli dato corda. Magari mi inganno e cerco di distrarre la mia coscienza della mia vita triste e crudele. Non sono piu a Milano. E inoltre è arrivata la primavera. E la primavera mi fa sentire in uno stato strano e assurdo. Chi è lui? Come si chiama? Sarà stato un prodotto della mia imaginazione quel meraviglioso sorriso? Non lo so. Solo so che lo ricordo. E che nessuno mi può aiutare.

mercoledì, aprile 21, 2010

E ora?

Stato:Rilassata
Canzone: Two Fingerz- Sulle spalle dei giganti.

Eccomi. Tornata a Vigo. Non tornerò in Italia, per ora. Non ho forze per lottare. Ora voglio trovare qualcosa da studiare, lavorare, tornare al volontariato. Fare qualcosa per tornare in battaglia. Milano è ancora il mio obiettivo. Anche se non ho le cose chiare. Magari devo fare piano. In questi momenti sono troppo disorientata in senso studentesco e lavorativo. Mi sono chiarita un po di piu in un altro senso, forse.

  I miei fratelli sono un po' pesanti ultimamente. Il peggio è che mi rendo conto di che mia madre li da ragione, anche quando non ce l'hanno. E li consente troppo.

Forse mi complica la vita il fatto di essere abbastanza associale. Però sono stata sempre così. Comunque, sto di migliore umore.

mercoledì, aprile 07, 2010

Un'amica

C'è una cosa che mi manca molto quando sono in Italia.

Un'amica VERA.

Sì, infatti, ho amici. La maggior parte maschi. E la maggior parte cercano anche un'altra parte di me. E ok, ma non va bene. Ho bisogno di un'amica. Una persona piu o meno della mia età, con chi condividere idee, che non mi critichi per avere principi politici e religiosi, che ci sia per ridere, ma anche per offrirmi la sua spalla quando sarò distrutta. Un'amica come la mia amica Jenni, con chi ci basta dire quattro stupidate per piangere dal ridere. Un'amica con la quale criticare liberamente agli uomini (Ad alcuni uomini). Un'amica che non mi giudichi per le cazzate che faccio. Sì, in effetti, quando sono lì mi manca quello, soprattutto. E forse è la cosa piu dura di tutte.

sabato, marzo 20, 2010

Pronto soccorso

Ieri sono andata al pronto soccorso del Niguarda, uno degli ospedali piu importanti di Milano. Volevo che qualcuno mi vedesse la botta che mi sono data qualche giorno fa, contro uno scaffale, visto che è ancora lì e non mi è passata neanche con una pomata che mi hanno dato in farmacia. Infatti, il dottore quando mi ha visto, me l'ha detto pure lui: "bella botta". Niente, ora una medicina orale per il dolore (che ho comprato in farmacia) e ghiaccio per sgonfiare. Il fatto è che quando ho fatto la sanitaria europea a Vigo mi avevano detto che forse in Italia dovevo pagare una piccola tassa. Ma non è vero... o_O

sabato, marzo 13, 2010

Giù, giù, giù, giù, giù verso gli inferi

Stato: Malinconica
Canzone: Los Piratas- Disimular

Oggi mi sento molto giù. Domani riparto, questa volta verso Verbania. Sono stanca di come mi sta capitando tutto. Mi ricordo del ragazzo dell'ATM quando ero a Gratosoglio (Non ricordo se del tram 3, del 15, o della 79) con chi c'è stato un incroccio di sguardi, quando ero ancora fidanzata. Un "buongiorno" in aria. Mi da fastidio anche quello che mi e successo all'Antica Bologna. Uno scambio di sguardi con un sorriso, per poi passare ad una presa di distanze (saranno allucinazioni mie?) un piano fallito (Dimenticare un quaderno lì) e un altro ragazzo che farà parte del mio passato. Un altro ragazzo senza nome.

Forse è meglio così. Sono stanca di litigare con i ragazzi per idee politiche o religiose. Mi sono dichiarata apertamente leghista e neopagana. E da fastidio.

Comunque oggi sono giù. Sarò una fallita? Non so. Mi manca anche l'avere un'amica dell'anima su cui sostenermi alle volte.

E cammino da sola... :(

mercoledì, marzo 03, 2010

Un po' giu

Stato: Un po giu
Canzone: Verdena: Ovunque

Oggi sono un po giu. Sono a Bologna. Mi piace un ragazzo di un bar che è da giorni che non lo vedo. Uno dei bambini ai cui curo si è ammalato quindi domani sarò tutto il giorno incasinata... E in piu oggi non c'è un bel tempo e tutti i ragazzi mi ignorano xDDD

Ho anche ricevuto una buona notizia ma non voglio anticipare niente perché non è sicura. Incroccio le dita.

Una barra di un bar

La distanza che si respira tra noi due
 È come una barra di un bar
 Che gli occhi superano senza ostacoli,
 e dove le mani non possono arrivar.

 Cerco di disimulare, ma forse hai già capito
 Sono una ragazza un po strana.
 Scrive in un angolo intanto prende un capuccino
 E si sfoga senza dire una parola.  

Ti sorrido, mi sorridi
 Ma domani ti nascondi
Forse sei una cassa di misteri
 Per chi non ti conosce da vicino.

  Forse ho sbagliato e lo sguardo non è esistito
 Forse mi convinco di una bugia all’infinito
Per me è importante capire la realtà
 Prima che la vita mi spenga senza pietà.  

Se hai letto fin qua e hai capito chi sono
Sai già come trovarmi, l’hai visto sul quaderno
 Respira e pensa bene cosa deccidirai
Perché un’altra opportunità non ci sarà mai.

venerdì, febbraio 19, 2010

Cara Milano...



Cara Milano:

Ora che non cammino più sulle tue vie, ora che ti penso, in silenzio, ora che vago tra i miei pensieri, mi manchi. Mi manchi un pochino. Quanti momenti di felicità e pianto. Quanti sguardi furtivi nei dintorni di Porta Romana. Quante notti pensando al domani. Quante serate perse in piazza Piola, o in Porta Ticinese. Quanti sguardi fissi sui Navigli. È vero, forse sei triste e caotica, come me. Magari sei solo una mamma a chi hanno rubato i suoi figli, e cerca, disperata, di recuperarli tra una massa di sconosciuti.

Sei come quel saluto di quel ragazzo dell’Atm che mi disse “buongiorno” quando camminavo verso la fermata del tram. Un saluto perso col vento. Magari non sei la verità, come cantano gli Afterhours. Infondo, sei stata vestita d’ipocrisia. “ci saranno soldi per forza a Milano”- ho sentito dire qualche volta. La realtà è che corri. Scappi. Voli.  Fermati. Guardati bene. Sei bellissima. Una donna giovane e matura. Non devi dare spiegazioni a quelli che ti insultano. Che ti trattano male. Devi solo aver pazienza.

Con te, ho imparato cos’è la vita. Cos’è essere felice o piangere col cuore. Mi hai fatto capire che la vita va vissuta e non sognata. Che non ci si deve arrendere mai. Che per molti colpi che ti diano, molti insulti che ricevi, il tuo cuore è in piedi se lo vuoi. Ho imparato a crescere. Ad essere più matura, anche se dentro di me si nasconde ancora un po’ una bambina.

“Sei veramente innamorata di Milano”- Mi sono sentita dire. Sì, in effetti, mi sono innamorata di te. Perché mi hai dato tutto.  Non so se aspettavi qualcosa da me, non so se certi incontri sono stati un caso o se significavano qualcosa, così come la prima volta che dissi “Sa vedom” anziché ci vediamo.

Forse sì. Forse ho preso qualcosa di te. Del tuo modo di parlare e di essere. Sembro un po milanese, mi dicono gli emiliani, i veneti, i liguri. La verità è che ho solo imparato a portarti nel cuore, da marzo 2007. I ragazzi passano e spariscono. Tu ci sei sempre e non mi lasci mai, come se mi avessi addottata. Come se ormai fossi anche io una tua figlia.

Ti voglio bene.

Anahí

 
Contrato Coloriuris