domenica, ottobre 31, 2010

Camminando..


Stato- Innamorata
Canzone-Ligabue: il mio pensiero

Voglio scappare.

Guardo il tetto sopra di me, le pareti che si chiudono ai miei fianchi. Sento la pressione che mi colpisce la testa. Prendo le chiavi di casa, ma lascio dietro i telefoni. Mi porto con me qualche soldo e la carta dell’autobus. Esco, senza salutare, ma anche senza sapere dove mi porteranno i piedi. Cammino, con calma. La pioggia inizia a cadere su di me. Apro l’ombrello e continuo passo a passo. Sento i rumori della tempesta. Ma non importa. Non sono piu una bambina, e non mi fa paura la tempesta. L’acqua cade forte, e ogni tanto, le macchine battono l’acqua contro i miei piedi. Non sento la stanchezza, per fortuna ho messo delle scarpe comode. Anche se sì sento il freddo.

Ma è come se fossi vicino a me. È come se camminassemo man per mano. Immagino il tuo sguardo riffletto sui miei occhi. E sospiro. Sorrido, e mi conmuovo. Qualche lacrima scende sulla mia faccia, e mi rendo conto che vorrei che fossi qui.

Per un secondo, accarezzo i miei sogni milanesi, e il mio cuore batte forte. Anche se non ci sei. Ma ti sento. La pioggia cade forte, e vedo la città, leggermente allagata. Forse sono le salite e discese che fanno che l’acqua scorra.  Come le salite che mi trovo per affrontare i miei sogni e il mio destino.

Sorrido, quando penso che mi hai fatto toccare il cielo solo con le tue parole. Con la tua pazienza. Perché tu mi conosci. Non so come hai fatto, ma mi conosci. Sai cosa mi passa per la testa, anche quando sto male. Forse perché sei sincero. E nessuno lo è mai stato prima. Forse perché il tuo cuore parla veramente. E a volte sogno come si fonde la tua anima con la mia e mi rendo conto che non esisto piu io, ne te. È come se fossimo parte di una sola emozione.

Per un momento la pioggia si ferma, per ricominciare a cadere con piu forza. Il vento anche fa i suoi scherzi e cerca di rovinarmi l’ombrello, ma non ci riesce. E allora, mi ricordo di quando ho camminato sopra la neve con i miei sandali. Questo non è niente. La pioggia, il vento e la tempesta mi hanno accompagnata tutta la vita. Anche se dicono che dopo la tempesta, arriva sempre la calma. Ed io aspetto. Anche se spesso, chi aspetta che passi la mia tempesta, sei te. Perché sei come il sole che riscalda il cuore e asciuga le lacrime.

Già, 2000 km non sono niente. Solo tre ore. Ma devo ancora trovare il modo per affrontare quei 2000 km. E forse anche la forza di ricordare che tornare mi ha dato sempre la vita.

E sospiro.

È da tre ore che cammino, con una tempesta che viene e va... e sono arrivata in spiaggia. Non c’è nessuno, solo qualche persona che passeggia con il cane. Sono a sette chilometri di casa. Il buio da un colore speciale al mare e al cielo. Il vento fa che la sabbia colpisca la mia faccia. Ma non la sento. Perché ci sei te.

Tocco il mare con le mie mani. Mi sembra strano vedere la spiaggia così vuota. Quella che è così piena d’estate...
Vorrei averti qui. 



 
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