domenica, ottobre 05, 2008

Spirale d'indecisione

Mi guardo allo specchio. Stranita. Pensierosa. Si ricomincia alla scuola di lingue, ricomincio in cinese ed inglese, ma per prima volta in cinque anni, non devo ritornare ad italiano. Mi si fa strano dopo cinque anni. Al massimo potrei andare alle lezioni complementarie, ma a cosa servono? Voglio dire, su internet sono ben allenata. La ruota che gira e gira. Come dice una canzone wiccan:

Air moves us,
Fire transforms us,
Water shapes us,
Earth Heals Us.
And The Balance Of The Wheel Goes Round And Round.

E la ruota gira. Un nuovo periodo nella mia vita si sta aprendo camino. I cambi si avvicinano mentre io mangio cioccolatto come se non fossi la protagonista, ma uno spettatore. In realtà non è così. Non c'è uno spettatore, ma siamo tutti personaggi di questo romanzo strano che è la nostra vita. E mi ricordo, quando ero una giovane di 18 anni, al secondo anno di scuola di lingue, con un professore che la prendeva sempre in giro perché si vergognava a parlare in italiano. E ora? come la mettiamo? Mi hanno già dato dalla bauscia, dalla mangianebbia. Magari perché vivo Milano, anche da lontano. Mi ha lasciato un segno per sempre, come una storia di sorrisi e lacrime, come un diavolo che vuole sorridere, come la velocità di una metrò che scorre per i miei sogni assurdi dentro ad un bosco di dubbi. Ieri mi è successa una cosa completamente idiota. Mi sono addormentata cinque minuti e ho fatto un sogno strano:

Piola... fermata Piola.

Salita sulla metrò a tutta velocità. Equillibri per non cadere per terra finché riesco a siedermi. E di nuovo:

Loreto... fermata Loreto.

Discesa e camminata disorientata finché trovo la strada. L'ho trovata? No. Sto per fare 22 anni (17 ottobre) e non so ancora qual è la mia strada. Spero di trovarla prima di arrivare a Abbiategrasso. Sarebbe troppo tardi.

E vedrò le faccie stupite dei miei professori, ora ex professori d'italiano, mentre giro in una spirale d'indecisione che comanda piu di me, piu di quanto volessero comandare i miei, piu di quanto potessi perdermi tra le note di una canzone con finale felice.

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